ILVA by Maurizio Rizzo Striano

ILVA by Maurizio Rizzo Striano

autore:Maurizio Rizzo Striano [Striano, Maurizio Rizzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Diòtima
pubblicato: 2021-05-10T08:37:45+00:00


Note

1 Il parere dell’Avvocatura può essere scaricato qui: bit.ly/3joSj3h

2 Il video può vedersi qui: bit.ly/3dRlR8h

3 A stesura ultimata del capitolo, a riprova di quanto detto sulla copertura, si è verificato il 5 luglio 2020 un terribile evento di “wind day” con nuvole di polvere che hanno avvolto i quartieri limitrofi ai parchi minerali. Ciò dimostra come la copertura parziale non sia idonea allo scopo di evitare lo spargimento di polveri sottili.

4 Nel rapporto di valutazione del danno sanitario redatto da ARPA Puglia, ARESS Puglia e ASL di Taranto nel dicembre 2017, le considerazioni finali sono state le seguenti: «Si evidenzia, altresì, che persistono criticità nel profilo di salute della popolazione, anche con specifico riferimento alle patologie che, secondo lo studio SENTIERI, risultano associate con un grado di evidenza sufficiente o limitata alle esposizioni ambientali presenti nel SIN di Taranto. Lo studio di coorte ha esaminato la associazione tra l’inquinamento prodotto dalle emissioni industriali di ILVA e la mortalità, i ricoveri ospedalieri e l’incidenza dei tumori. È stata riscontrata una forte relazione tra esposizione a PM10 e SO2 di origine industriale e mortalità naturale e per cause specifiche, ricoveri ospedalieri e incidenza di alcune forme tumorali. L’alterato stato di salute dei residenti nell’area di Taranto esposti agli inquinanti ambientali non è spiegato da fattori di rischio personali, quali l’abitudine al fumo, l’alcol o l’attività fisica. Pertanto la relazione riscontrata tra esposizione alle emissioni di ILVA e specifici esiti sanitari, in particolare per il tumore del polmone, può essere considerata, anche alla luce della letteratura scientifica più aggiornata, di natura causale. In sintesi, l’indagine epidemiologica conferma i risultati degli studi precedenti rafforzandone le conclusioni, estende l’ambito di osservazione a diversi esiti sanitari, e considera diversi aspetti metodologici. La lettura di questi risultati, anche alla luce della letteratura più recente sugli effetti nocivi dell’inquinamento ambientale di origine industriale, depone a favore dell’esistenza di una relazione di causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario nell’area di Taranto. La latenza temporale tra esposizione ed esito sanitario appare breve a indicare la possibilità di un guadagno sanitario a seguito di interventi di prevenzione ambientale. Tali risultati indicano la necessità di proseguire la sorveglianza epidemiologica della popolazione residente, garantendo contestualmente l’attuazione di tutte le misure preventive atte a tutelare la salute della popolazione residente in questo territorio, compresa l’adozione delle migliori tecniche disponibili per il contenimento delle emissioni industriali. Va peraltro rimarcato, nuovamente, che l’attuale quadro ambientale di riferimento, che è alla base della metodologia del citato decreto interministeriale 24 aprile 2013, riflette il quadro emissivo attuale, fortemente condizionato dalla transitoria chiusura di buona parte delle cokerie, che rappresentano la sorgente più rilevante di inquinanti cancerogeni nell’area di Taranto. Tale quadro potrebbe mutare anche drasticamente, determinando un impatto misurabile sulla salute quando, al termine delle procedure previste dal riesame dell’AIA 2012 prima, dal DPCM 14/03/14 (Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria), in seguito, recentemente modificato dal DPCM del 29/09/2017, tutti gli impianti potranno funzionare, con l’assetto produttivo autorizzato anche al di sopra del limite di sei milioni di tonnellate annuali di acciaio imposto dall’art.



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